La strategia del WWF per la costruzione delle competenze nelle aree protette italiane

Reti sul territorio
Un punto fermo delle attività del WWF nelle aree parco è stata quindi la creazione di reti sul territorio che mettessero tra loro in relazione soggetti pubblici e privati creando sinergie che superassero i conflitti e portassero a una collaborazione efficace e all’individuazione di nuove opportunità, ottimizzando così le risorse economiche e valorizzando le peculiarità sociali, ambientali e culturali dell’area.

Sono stati elaborati quindi progetti che richiedono una collaborazione orizzontale, in cui soggetti economici simili perseguano, su di un territorio ampio, obiettivi comuni e, parallelamente, una collaborazione verticale, in cui differenti soggetti economici collaborino, nello stesso territorio, ad obiettivi comuni, venendo a creare così sul territorio una rete di soggetti pubblici e privati che partecipano all’individuazione, allo sviluppo e alla realizzazione di un’idea progetto.

Più in generale, la collaborazione tra soggetti è assicurata dal metodo stesso, partecipato, elaborato dal WWF e basato su di un largo coinvolgimento di soggetti a partire dalla fase di studio del progetto.

 

P.N. Gennargentu:
mungitura di una pecora

 

 

Il metodo di lavoro sviluppato dal WWF nel corso di questi anni nelle aree protette prevede quindi che le iniziative e i progetti individuati debbano essere non solo compatibili con l’ambiente, ma basati sulla valorizzazione delle risorse naturali e culturali dell’area, ivi compresa la cultura locale , e fondarsi dunque essenzialmente sulla mobilitazione e sull’impiego di energie sociali interne alle comunità.

Le scuole hanno rappresentato in molti casi un punto di ingresso fondamentale per fare conoscere le finalità dei progetti proposti dal WWF. Il programma CADISPA ha coinvolto ad esempio nelle attività di riscoperta e di valorizzazione del territorio gli studenti, le loro famiglie e gli insegnanti. Questa prima fase ha consentito di mobilitare la popolazione locale sui temi dello sviluppo sostenibile e di incontrare e conoscere rappresentanti di cooperative, delle amministrazioni pubbliche, di associazioni che sono i principali attori dello sviluppo locale. Con loro è stata condotta, tra l’altro, l’analisi del territorio e proprio partendo dalle esigenze/bisogni dell’area, emersi in questa fase, sono state progettate e realizzate una serie di esperienze pilota rappresentative.

P.N. del Cilento:
raccolta delle olive

Il metodo partecipato elaborato dal WWF prevede:

  • la pianificazione delle attività;
  • la realizzazione di una fase di sensibilizzazione/animazione;
  • l’analisi socio-economica del territorio con interviste a testimoni privilegiati;
  • l’individuazione di risorse locali da coinvolgere;
  • l’identificazione di progetti o programmi;
  • lo sviluppo delle competenze degli attori dello sviluppo locale;
  • l’attivazione di progetti pilota;
  • fasi di verifica intermedie e finali.

Il successo degli interventi finora eseguiti dal WWF nelle aree parco è dovuto a:

  • l’esperienza acquisita in questi anni in aree particolarmente difficili italiane;
  • l’elaborazione di un metodo partecipato oramai consolidato;
  • la presenza sul territorio di animatori di sviluppo WWF opportunamente formati;
  • l’affrancamento di partner tecnici di elevata qualità capacità;
  • la presenza in network italiani, europei e mondiali che consentono lo scambio di esperienze e di collaborazioni;
  • l’attività di capacity building che prevede la formazione on the job, la presenza costante di tutor, lo scambio di esperienze.
Fanni (Nu) :
preparazione del formaggio

Attività
In questi ultimi anni il WWF Italia ha realizzato diverse e significative esperienze di sviluppo sostenibile nelle aree protette:

  • Programma CADISPA (Conservazione e Sviluppo in Aree Scarsamente Popolate).
  • Progetto Master Imprenditorialità e management ambientale innovativo, che il WWF ha realizzato nel 1996 in collaborazione con la Società per l’Imprenditoria Giovanile.
  • Iniziativa comunitaria ADAPT: Aree protette: l’ambiente da vincolo ad opportunità di sviluppo.
  • Programma Leonardo Da Vinci: Nuove competenze per lo sviluppo del turismo sostenibile nelle aree parco.
  • Progetto PASS (Pubblica Amministrazione per lo Sviluppo del Sud).
  • Wild School: formazione per la creazione di capacità di gestione di aree protette extracomunitarie.
  • Iniziative di sviluppo sostenibile legate al sistema Oasi e Riserve del WWF Italia.
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