Educazione come compito prioritario dei Parchi


Il colpo di grazia ai piccoli centri rurali è spesso costituito dalla chiusura per carenza di alunni delle scuole di paese. La chiusura delle scuole spinge spesso le coppie giovani ad abbandonare i paesi verso aree maggiormente servite, privando la comunità di quelle energie e risorse umane che sole possono garantirne la sopravvivenza e lo sviluppo. Un valido strumento per la difesa delle scuole rurali e per la promozione della tipologia di scuola sopra delineato, è quello delle "scuole comprensive". La formula della scuola comprensiva nasce dall’esigenza della pubblica amministrazione di ridurre i costi gestionali delle strutture scolastiche decentrate in aree rurali a fronte della riduzione del numero di allievi per scuola. Riunendo in un’unica struttura amministrativa scuola materna, elementare e media inferiore si può raggiungere quel numero minimo critico di allievi che consente il mantenimento di una struttura scolastica in aree a bassa densità demografica. Al di là di questa valenza puramente amministrativa - ma pure con un evidente risvolto sociale - la scuola comprensiva ha mostrato di avere altre virtù inattese tanto che tale modello è stato spesso "esportato" anche in diverse aree urbane. Il WWF è disponibile ad affiancare le Amministrazioni Locali dei Parchi in queste scelte in modo da consentire oltre alla conservazione di quante più strutture scolastiche sia possibile, lo sviluppo di una rete razionale di scuole in grado di relazionarsi positivamente, come detto più sopra, con le comunità locali.

 

 

 

Gruppo durante un'escursione in un parco


Un ulteriore contributo all’affermazione del nuovo ruolo di ente culturale territoriale che la scuola viene assumendo, è dato da progetti, che il Parco può facilitare e coordinare, che mirano ad integrare il lavoro delle scuole del Parco con quelle esterne ad esso. Gemellaggi fra le classi, collaborazione in progetti comuni, programmazione congiunta dei docenti del parco con i colleghi delle scuole in visita, consentono un utilissimo scambio di esperienze e rendono le scuole interne ed esterne "risorse" didattiche reciproche in grado di garantirsi a vicenda un forte valore aggiunto all’attività didattica e di consentire uno scambio di testimonianze, informazioni, punti di vista. La scuola del Parco diviene così un "testimone" privilegiato per le scuole urbane così come queste ultime rappresentano una testa di ponte verso diversi ambiti sociali ed ambientali in grado di rompere il tradizionale isolamento delle scuole rurali. Forte del suo ampio radicamento nelle scuole dei grandi centri urbani (ben 7.000 sono le classi elementari e medie iscritte al WWF come Panda Club), il WWF può affiancare l’Ente Parco nella progettazione e gestione di programmi congiunti fra scuole interne ed esterne al Parco.

 

 

Studio dei licheni

Organizzazione
dell’offerta educativa:
il lavoro in rete
E’ fin troppo evidente che l’esigua dimensione delle strutture degli Enti parco, non consente loro di assolvere efficacemente tutte le funzioni che stiamo delineando. Indispensabile, perciò è che l’Ente Parco svolga esclusivamente o prioritariamente il ruolo di catalizzatore dell’offerta culturale del parco col compito di facilitare il lavoro in rete delle scuole, delle associazioni, degli Enti locali, delle strutture periferiche dei Ministeri (Provveditorati, IRRSAE, ASL ecc.), del privato sociale (cooperative) e del mondo economico e professionale. Il parco si pone perciò anche come snodo ed anello di congiunzione e di tutela fra parco ed extra parco.
Il WWF può affiancare il parco nella mappatura dell’offerta culturale del territorio e nella strutturazione di un’offerta educativa integrata. Anche l’ambito formativo può diventare oggetto di una collaborazione fra Parco e WWF che può con competenza progettare e gestire momenti formativi qualificati per il personale educativo presente negli Enti Parco.

I Centri di Esperienza
Ambientale ed
i Laboratori Territoriali

Il Ministero dell’Ambiente ha definito due diverse tipologie di strutture territoriali per l’educazione ambientale.

  • Laboratori territoriali, generalmente gestiti da Enti Locali (magari in collaborazione con le associazioni o le scuole) e riuniti in una rete nazionale (LABNET), che svolgono un ruolo di punto di informazione, di contatto, di facilitazione fra i soggetti locali attivi nel campo dell’educazione ambientale. Il Parco stesso potrebbe essere - di concerto con la Regione - il promotore ed il gestore di un Laboratorio Territoriale del Parco, raccogliendo in esso le funzioni di facilitazione e di punto di documentazione sopra delineati.
  • I Centri di Esperienza Ambientale invece si configurano come strutture di servizi (ospitalità, settimane verdi, corsi di formazione ecc.) sono generalmente gestiti da associazioni e ne valorizzano l’esperienza e la cultura specifica. Grande attenzione va posta al numero ed alla tipologia di queste strutture perché siano sostenibili sia dal punto di vista economico che gestionale.

Il WWF che gestisce ad oggi un’ampia rete nazionale di CEA e di Laboratori, mette a disposizione delle amministrazioni dei Parchi la propria esperienza e la possibilità di inserire le nuove strutture in una rete nazionale coordinata, coinvolgendo, formando e motivando gli operatori locali disponibili.

Centri visita,
aree faunistiche
ed orti botanici

Queste strutture possono rappresentare, oltre che un validissimo strumento culturale e didattico per i visitatori del Parco, un’occasione di crescita culturale e di integrazione per le scuole del Parco e per le associazioni locali. Piuttosto, perciò, che incaricare tecnici esterni della progettazione e della realizzazione di queste strutture, è certamente meglio puntare al coinvolgimento della comunità locale nella loro realizzazione, consentendo così di proporre al visitatore non lo stereotipo di quel territorio ma un quadro vivo e profondo, fatto di contributi dal grande significato culturale: un opera collettiva che parla delle tradizioni, della natura e dell’anima di quel territorio.
Il WWF gestisce una rete molto vasta di riserve naturali (85 in tutt’Italia) che sono dotate di strutture di questo genere. Sarà possibile pertanto per i Parchi avvalersi della consulenza del WWF nella loro progettazione e nel coinvolgimento della comunità locale sia nella fase realizzativa che gestionale.

 

Un futuro verde
Parchi e scuole : Pagina 2 di 2 parchi ,scuole, educazione (1/2)