L'iniziativa comunitaria ADAPT


L’obiettivo del progetto Adapt del WWF "Aree parco: l’ambiente da vincolo ad opportunità di sviluppo" è stato quello di promuovere interventi di sviluppo sostenibile in aree parco attraverso l’adeguamento ed il rafforzamento delle competenze di operatori economici che agiscono in settori ritenuti strategici per lo sviluppo di questi territori. Il progetto ha interessato quattro parchi nazionali e si è articolato in due fasi generali: la prima, finalizzata ad individuare le opportunità di sviluppo sostenibile nelle aree parco; la seconda, mirata a concretizzare tali idee attraverso attività formative e azioni di sostegno alle imprese.
L’organizzazione del progetto ha previsto una équipe centrale, con funzioni di coordinamento e supporto metodologico alle attività di progetto, e delle équipe locali, con funzioni di raccordo tra i territori e l’équipe di coordinamento, nonché di intervento diretto sul territorio nelle fasi di ricerca, animazione, programmazione didattica e gestione d’aula. Le équipe territoriali hanno rappresentato gli interlocutori principali degli attori e delle realtà produttive locali.
L’articolazione per fasi del progetto è descritta nello schema 1.
La ricerca-azione ha avuto come fine la verifica delle opportunità di sviluppo del territorio attraverso:
a) una ricerca desk attraverso la quale è stato ricostruito, per ogni area parco, lo scenario socioeconomico, istituzionale e normativo di riferimento e le opportunità di sviluppo esistenti;
b) una ricerca sul campo, condotta dagli animatori locali, per conoscere gli orientamenti prevalenti degli attori sociali circa lo sviluppo da intraprendere in tali aree, utilizzando la tecnica delle interviste;
c) il confronto dei risultati dell’analisi socio economica con gli orientamenti emersi nel corso dell’indagine sul campo. Da tale confronto è emersa una prima griglia di settori produttivi, idee progettuali da promuovere e sostenere, nonché una lista di soggetti (istituzionali, sociali ed economici) disponibili ad essere coinvolti nelle iniziative di sviluppo sostenibile.
Successivamente è stata effettuata una vera e propria attività di animazione e sensibilizzazione del territorio finalizzata ad analizzare le realtà produttive presso le quali intervenire, e ad individuare l’utenza interessata a partecipare all’intervento formativo. Sulle realtà selezionate è stata condotta, sempre dagli animatori territoriali, un’analisi dei fabbisogni in termini di esigenze di sviluppo delle realtà produttive coinvolte e di necessità di rafforzamento delle competenze dei singoli. Queste attività (ricerca-intervento e animazione territoriale) sono risultate propedeutiche alla seconda fase del progetto, più propriamente dedicata alla formazione. Si è potuto in questo modo creare le condizioni operative affinché le idee progettuali si concretizzassero, attraverso il sostegno della formazione, in una reale iniziativa di sviluppo. A conclusione del percorso formativo sono state inoltre predisposte attività di supporto ai corsisti e di assistenza alla realizzazione delle idee progetto.
La formazione è stata progettata e disegnata sulle indicazioni emerse dall’analisi dei fabbisogni espressi dalle realtà produttive coinvolte nell’intervento: ne sono conseguiti percorsi formativi strutturati in maniera differenziata, caratterizzati da un’articolazione funzionale alle esigenze formative dei destinatari, oltre che agli obiettivi specifici dei corsi.
Dal punto di vista metodologico, è opportuno segnalare l’importanza che ha avuto l’organizzazione del lavoro dell’équipe centrale di coordinamento e di quelle territoriali. Le équipe locali hanno giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione delle attività sul campo: oltre alla ricerca-intervento, hanno partecipato direttamente alla fase di animazione territoriale, alla progettazione didattica e alla gestione dell’aula in qualità di tutor. La rilevazione dei fabbisogni di competenze delle realtà produttive da valorizzare in ogni singola area parco ha permesso loro di partecipare attivamente, in raccordo con l’équipe centrale, alla progettazione didattica e alla messa a punto dei percorsi formativi.
La progettazione didattica ha seguito, per ogni intervento formativo, un’unica articolazione:

  • orientamento (bilancio competenze, esplicitazione fabbisogni, ipotesi di percorsi formativi, patto formativo);
  • orientamento al contesto (conoscenza del contesto, incontri con testimoni, visite guidate, individuazione opportunità e idee progetto);
  • stage, alternati alla fase di aula;
  • rafforzamento e adeguamento delle competenze (approfondimenti specifici e tecnico-specialistici con esperti e docenti);
  • individuazione delle modalità di proseguimento per il tutoraggio.

 

 

 

 

 

I programmi didattici non sono stati pertanto definiti a priori, ma messi progressivamente a punto dalle équipe locali, in modo da rispondere alle esigenze formative dei partecipanti rispetto agli obiettivi corsuali specifici, che si sono gradualmente definiti nel corso dell’intervento formativo. Le iniziative formative si sono concluse con un’analisi del fabbisogno riguardo il tipo di azioni di accompagnamento e di supporto da mettere in atto per sostenere le idee progettuali emerse nella fase di aula, e successivamente con la realizzazione delle stesse. I risultati conseguiti (in termini di prodotti e risorse coinvolte) sono stati precedentemente illustrati.
La progettazione dei contenuti formativi a partire dall’analisi sul campo, l’articolazione didattica flessibile, fondata sull’alternanza di momenti di aula con fasi operative, la possibilità di usufruire di azioni di sostegno/affiancamento, rappresentano gli aspetti che hanno caratterizzato in maniera innovativa i corsi realizzati nell’ambito dell’Iniziativa ADAPT, differenziandoli dalla formazione professionale intesa in senso classico, realizzabile nell’ambito degli Obiettivi finanziati dal FSE. I risultati sono positivi sotto diversi punti di vista (creazione di reti di operatori, superamento delle logiche settoriali, sperimentazione di un approccio innovativo, messa a punto di un modello di intervento, ecc.).
L’esperienza realizzata offre quindi spunti di riflessione circa le problematiche inerenti la programmazione/gestione di interventi di formazione e le possibilità e i limiti per sperimentare interventi formativi innovativi.

 

 
Proposte nell'ambito dell'iniziativa comunitaria ADAPT


Introduzione
Offerta turistica
Piante Aromatiche e Officinali
Olivicoltura innovativa e sostenibile
Operatore del turismo verde

Centri storici nel parco
Operatori del turismo verde
Operatore turistico dell'ospitalità diffusa
Proposta formativa WWF - CRAS
       Il progetto ADAPT
       I limiti della formazione
       Il progetto formativo
       La proposta formativa di WWF-CRAS

 

Iniziativa comunitaria ADAPT : La proposta formativa di WWF-CRAS Operatore turistico dell'ospitalità diffusa CRAS - i limiti della formazione