Con poco meno di 900 abitanti e 47,3 Kmq di territorio, il paese è noto soprattutto per la qualità delle sue mele a drempa arrubia, a "guancia rossa".
Un posto importante nell'economia del paese è occupato dall'agricoltura e dalla pastorizia, senza tracurare l'allevamento. Il paese conserva qualche frammento delle vecchie attività artigianali, dalla tessitura alla lavorazione del legno.
La preistoria è qui testimoniata dalle domus de janas a Cost'er Gianas, ad Aurraci, a Orgìa, a Perdobia. La civiltà nuragica ha lasciato resti di torri e strutture megalitiche a Taccu Addai e a Pistolurci, dove sono state individuate anche tombe di giganti e capanne dei rispettivi villaggi, come anche a Nurassolu, a Ioni, a Mela, sull'altura di Is Coccoronis, a Nuragi, a Su Casteddu' e Auraci.
Nella via Roma, la casa appartenuta a tziu Pietrino Belliuti, assieme a quella tziu Patrizio Mura, tra via Vittorio Emanuele e via Umberto, risalenti entrambe al secolo scorso sono considerate monumenti storici. Un monumentale torchio di legno, usato negli anni addietro per le vinacce, rinvenuto nella vecchia cantina di Salvatore Lobina, simile ad un altro segnalato nell'abitazione di Silvino Loi, in vico IV Fontana, fornisce una testimonianza preziosa di un'antica tecnologia rurale.
La festa di San Sebastiano si rinnova ogni 20 gennaio, seguita dalla sagra campestre di San Girolamo, il 29 settembre.

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