Il paese conta circa 1540 abitanti ed estende i suoi confini su un territorio di 130 Kmq. Urzulei può vantare settemila ettari di doline, di precipizi, di grotte, di boschi del Supramonte, Urzulei permette di cogliere facilità l'imponenza di quell'aspro e mitico altopiano che vede segnato a Su Gorroppu il punto d'incontro di tre confini.
Il paese vede ancora nella pastorizia la principale fonte di reddito. Oggetto d'attenzione sono le fioriture primaverili delle orchidee selvatiche, delle peonie, dei pancrazi illirici e con la monumentalità di lecci secolari, di tassi patriarchi, cui si accompagnano, a volte, le arcaiche " pinnette" in pietra e tronchi di ginepro dei vecchi ovili. Di grande interesse anche la grotta di Su Palu, sbarrata all'ingresso da una inferriata verniciata di giallo. Il fascino delle grotte non si ferma soltanto all' arte e alla fantasia espresse dalla natura. In una di esse, nel santuario ipogeico di Sa Domu 'e s'Orcu, è stato ritrovato il bronzetto, ormai famoso, che sembra rappresentare una "Pietà" nuragica.
Se il mondo sotterraneo delle caverne ha stretto alleanza con le testimonianze della preistoria per avere più fascino e interesse, non di meno sembra aver fatto il villaggio perduto di Manurri, che, abbandonato nel XVIII secolo dopo un tragico conflitto, ha affidato all'archeologia della memoria orale il compito di tenere viva l'attenzione sulle rovine. Si colgono echi del passato anche nelle musiche, nei balli, nelle gare poetiche, nei riti sacri che Urzulei dedica, nella penultima domenica di agosto, alla sua festa più importante, quella in onore di San Gregorio vescovo di Suelli, cui è intitolata la chiesa del XV secolo che si erge ai margini dell'abitato.
Poco o nulla è rimasto, invece, di quei riti pagani, legati al culto di Dioniso, di cui resta memoria solo nella mente dei più vecchi. Di essi, ancora nei primi decenni del secolo, si conservano, come un relitto, quella maschera di su si mamuthon 'e bruvera, conosciuta pure come s'urcu.

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