Quando
si pensa alla Sardegna si pensa al mare. Eppure la vera Sardegna
è nell'interno, e soprattutto nella regione del Gennargentu,
dove il paesaggio non è stato stravolto in pochi anni dalle
colate di cemento degli insediamenti turistici, ma è anzi
il risultato di una millenaria integrazione tra l'uomo e la natura,
e può offrire tutti gli ingredienti per una vacanza perfetta
in ogni stagione dell'anno. Ricchissimo è anche l'ambiente
umano: piccoli, appartati e deliziosi paesi che, a parte le fortunate
eccezioni di Oliena, Dorgali e Orgosolo, sono rimasti fuori dai
circuiti turistici consueti, come Urzulei, Talana, Arzana, Fonni,
Desulo, Aritzo, Gairo, Baunei, Villagrande, Seui e Ussassai, che
vantano tutti un patrimonio considerevole di cultura e tradizioni.
Ergersi sulle vette più elevate a dominare vasti paesaggi
o visitare le grandiose residue foreste del Supramonte, inseguire
sulle dorsali montane la fuggitiva visione di un branco di mufloni
o esplorare i recessi rocciosi alla ricerca di qualcuno dei tanti
endemismi floristici, percorrere a piedi le silenziose codule saltando
di masso in masso tra macchie e oleandri, o ricercare nei centri
abitati il fascino di una cultura antica e originale sarà
un'esperienza entusiasmante e indelebile.
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Eh si, perché,
anche se molti neppure lo sospettano, in Sardegna ci sono le montagne,
spruzzate di neve d'inverno e baciate dal sole d'estate, con pascoli
d'alta quota e grandi foreste, ma anche con arroventate macchie
mediterranee, profonde gole rocciose con massi levigati dalle acque
e "codule" lucenti di oleandri. Territori deve compiere
passeggiate meravigliose, dove girovagare senza meta alla scoperta
di tradizioni e di culture insospettate e affascinanti. Nell'attesa
che l'istituzione del Parco Nazionale del Gennargentu valorizzi
e promuova definitivamente il complesso naturalistico e culturale
più importante del Mediterraneo, un turismo attento e consapevole
può contribuire a gettare le basi di una realtà che
deve sorgere anche e soprattutto per garantire uno sviluppo durevole
alle popolazioni locali. Dell'istituzione di un Parco Nazionale
per il Gennargentu, grazie alla lungimiranza del senatore Antonio
Monni, si parla sin dagli anni '30, dall'epoca cioé dell'istituzione
dei primi parchi nazionali nel nostro paese. E' dal 1958 però,
dal Congresso internazionale per lo sviluppo economico in Sardegna
tenutosi a Bruxelles, che se ne parla in termini concreti. Il parco
fu previsto nel Piano di rinascita economica e sociale della Sardegna
(1962), successivamente il Consiglio Regionale approvò un
disegno di legge per la sua istituzione (1969) che però non
fu mai preso in esame dal Parlamento; la Legge regionale n.31 del
7/6/89 inserì il Gennargentu nel Piano dei Parchi da istituire,
fino a che finalmente con l'approvazione della Legge quadro per
le aree protette da parte del Parlamento (L. 394/91) venne dato
il via all'istituzione del Parco Nazionale del Gennargentu, sancita
anche da una prima intesa tra Stato e Regione Autonoma della Sardegna
siglata il 25/6/92.
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Anche se molti
nodi devono ancora essere sciolti, finalmente del parco si comincia
a parlare in toni meno aspri, più propositivi. Sono in molti
ad aver compreso che il Parco Nazionale del Gennargentu è
una grande, irripetibile occasione per la Barbagia e l'Ogliastra,
per le loro genti, per il loro incredibile patrimonio naturale e
culturale.
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